ANATOCISMO BANCARIO
come si calcola

anatocismoIl termine Anatocismo Bancario indica il fenomeno in base al quale gli interessi maturati producono altri interessi, cioè vengono sommati al capitale in modo tale da determinare (assieme al capitale) la produzione di altri interessi. Nella prassi bancaria detti interessi vengono detti composti.

L’Anatocismo Bancario è un fenomeno che riguarda le aperture di credito in conto corrente.

Di seguito si riporta un esempio per meglio comprendere la differenza tra interesse semplice e interesse composto, calcolato su di un capitale di 100.000,00 euro all’interesse dell’ 8% .

INTERESSE SEMPLICE

Trimestre

Capitale

Interesse

Saldo a debito

100.000,00

2.000,00

102.000,00

II°

100.000,00

4.000,00

104.000,00

III°

100.000,00

6.000,00

106.000,00

IV°

100.000,00

8.000,00

108.000,00

TOTALEINTERESSI PASSIVI: 8.000,00

 

INTERESSE COMPOSTO

Trimestre

Capitale

Interesse

Saldo a debito

100.000,00

2.000,00

102.000,00

II°

102.000,00

2.040,00

104.040,00

III°

104.040,00

2.080,80

106.120,80

IV°

106.120,80

2.122,42

108.243,22

TOTALEINTERESSI PASSIVI: 8.243,22

 

L’art. 1283 del nostro Codice Civile prevede che gli interessi scaduti, in assenza di usi contrari, possono produrre a loro volta interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, sempre che si tratti di interessi dovuti da almeno sei mesi.

In sostanza la norma, subordinando l’anatocismo alla compresenza di alcuni presupposti ben determinati, vieta la capitalizzazione composta degli interessi, ovvero il pagamento di interessi su interessi relativi a periodi precedenti.

Nonostante ciò, però, per quasi mezzo secolo, le Banche hanno utilizzato, nei contratti di apertura di conto corrente, le clausole di capitalizzazione trimestrale degli interessi.

Tale prassi ha generato un notevole contenzioso che nel corso degli anni ha portato ad un orientamento ormai consolidato della Corte di Cassazione che afferma la nullità della previsione contenuta nei contratti di conto corrente bancario, avente ad oggetto la capitalizzazione trimestrale degli interessi dovuti dal cliente.

Ciò significa che sino alla data del 22 aprile 2000, a partire dalla quale l’anatocismo è stato regolamentato e regolarizzato, le banche sono tenute a restituire ai clienti le somme maturate grazie alla capitalizzazione trimestrale degli interessi.

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PERCHE’ E’ IMPORTANTE SCOPRIRE SE I PROPRI AFFIDAMENTI SONO AFFETTI DA ANATOCISMO BANCARIO

In questa fase di gravissima crisi economica, caratterizzata da difficoltà e problemi di liquidità per Aziende ed Enti Pubblici, tartassati dai costi altissimi dei conti correnti, vi è la concreta e reale possibilità di riappropriarsi del “maltolto”.

L’Anatocismo Bancario consente alle imprese che l’hanno subita il recupero di grosse cifre, con conseguente risoluzione, in molti casi, delle problematiche connesse alla mancanza di liquidità.

Si tratta di un’occasione storica, in questi tempi difficili, da non farsi scappare. L’ingordigia delle banche può rappresentare una vera miniera d’oro.

Spesso, infatti, alla fine del ricalcolo, eliminando gli interessi e le indebite competenze, un conto con un saldo fortemente negativo passa ad un saldo positivo per il correntista, facendo in tal modo riacquistare un’ imprevista ed insperata liquidità.

QUALI SONO I TERMINI PER LA PRESCRIZIONE DEL DIRITTO AL RECUPERO DELL’ANATOCISMO BANCARIO

Il recupero dell’Anatocismo Bancario può riguardare i conti corrente ancora accesi ma anche quelli già chiusi, purché non siano ancora trascorsi dieci anni dalla data della chiusura.

Se il conto corrente è stato chiuso da dieci anni o oltre, il diritto alla ripetizione dell’indebito si è prescritto, dunque nulla potrà essere richiesto alla Banca a titolo di rimborso per gli interessi anatocistici.

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